A Fornaci di Barga c’è qualcosa che sta rifiorendo, e ha il sapore della memoria, della condivisione e del gioco. Si chiama Fornaci senza frontiere, e non è solo una manifestazione sportiva e ricreativa, ma un vero esperimento di comunità, nato dalla volontà di un gruppo compaesani, di tutte le età, di riportare in vita lo spirito dei vecchi “Rioni senza frontiere”. Ne abbiamo parlato con Marta Giovannelli, giovane fornacina tra gli organizzatori, entusiasta portavoce di questo nuovo capitolo.
“Siamo una ventina nel gruppo e tutti, davvero tutti, mettiamo qualcosa. Nessuno è sopra gli altri, lavoriamo in modo democratico e condiviso, con un grande senso di fiducia reciproca” racconta Marta.
L’idea affonda le radici nel 1975, quando Gianni Lucchesi e Milvio Sainati - nomi che i fornacini ricordano bene - proposero un evento ispirato al celebre programma televisivo “Giochi senza frontiere”. Si chiamava “Rioni senza frontiere” e coinvolgeva tutta Fornaci, divisa in zone: Fornaci Vecchia, Fornaci Centro, Caterozzo, Case Operaie e Loppia. Una sola giornata di giochi, ben 26, tutti costruiti a mano, dal legno al ferro, fino al tabellone dei punteggi. Era un paese intero a mettersi in gioco con entusiasmo, per la riuscita di una giornata organizzativamente impegnativa, ma profondamente genuina: un piccolo miracolo di semplicità e complessità insieme. Dietro ogni gioco, ogni tabellone disegnato a mano, ogni bandiera issata nei rioni, c’era un impegno concreto, fatto di tempo, mani e idee. Ma tutto era vissuto con leggerezza, con la gioia di chi si ritrova. Quella semplicità era la vera forza dell’iniziativa: un pretesto per stare insieme, per creare legami, per sentirsi parte di qualcosa di più grande. Le edizioni furono sette, non consecutive, spalmate tra il ’75 e il ’91.
Oggi l’eredità di quella manifestazione viene raccolta e reinterpretata in chiave contemporanea. L’idea del rilancio è partita da Marco Franchi e Paolo Capannacci dell’associazione sportiva US Fornaci, in collaborazione con don Giovanni della parrocchia di Fornaci. Nasce così “Fornaci senza frontiere”, un’evoluzione che affianca il valore della memoria a un forte desiderio di attualità.
Il nome stesso, spiega Marta, “richiama Fornaci per sottolineare il legame con il territorio. I giochi si spalmano sull’intero mese di giugno e si arricchiscono di nuove proposte: tornei di calcetto e volley, una serata musicale, un quiz a squadre, e poi - naturalmente - i giochi classici come il tiro alla fune, la corsa a tre gambe, il fiondone e i palloncini.
Il calendario è fitto: si parte il 2 giugno, Festa della Repubblica, con la presentazione ufficiale in Piazza IV Novembre e l’anteprima dei giochi, che ancora non sono stati svelati nella loro totalità. Il 9 e 11 giugno le semifinali dei tornei sportivi; il 13 giugno la serata trivia con quiz a tema cultura generale e locale. Il 16 e il 18 giugno le finali dei tornei; il 19 giugno una serata musicale al Parco Rosso con la Rockestra Band, vera icona locale. Gran finale il 22 giugno allo Stadio Orlando, con l’attesissima sfida tra rioni, in moltissimi dei giochi “di una volta”.
I rioni oggi sono: Fornaci Vecchia (che ingloba Loppia), Fornaci Centro, Caterozzo e Case Operaie. I confini sono stati leggermente rivisti per rispondere alla composizione demografica attuale. Ogni rione presenta una squadra ufficiale, ma l’intero gruppo partecipa, tifa e sostiene.
Il successo dell’evento si è già fatto sentire: “La presentazione del 20 marzo al cinema Puccini ha superato ogni aspettativa - dice Marta - la partecipazione è stata travolgente. I giovani rispondono con entusiasmo: cercano occasioni vere, fuori dai social, in cui potersi ritrovare, divertirsi, riconoscersi”. In questo, don Giovanni ha avuto un ruolo fondamentale, riuscendo a costruire una rete relazionale forte tra i ragazzi.
Anche le istituzioni non sono rimaste indietro: supportano attivamente il progetto l’Us Fornaci, il comune di Barga (grazie all’intermediazione di Sergio Suffredini), la pro loco di Barga e ovviamente la parrocchia di Fornaci. Una sinergia che rende possibile questo sogno condiviso.
E le aspettative? “Vogliamo vedere Fornaci nel suo fiore più splendente. Che le persone si divertano, si sentano parte di qualcosa. Ci auguriamo che questa edizione, magari, sia solo l’inizio.”
Gli aggiornamenti e le anticipazioni sono disponibili sulla pagina Facebook e Instagram “Fornaci senza frontiere”. Per entrare nei gruppi Whatsapp organizzativi si può contattare direttamente sui social i referenti della manifestazione, come Marta Giovannelli.
Quando una comunità si ritrova davvero, può fare cose belle. Tante cose belle. Basta un campo, un’idea, un gruppo di persone con il cuore acceso. E allora tutto può rinascere, come accade oggi con Fornaci senza frontiere.