Un cielo terso e un sole generoso hanno fatto da cornice alla 63° edizione del Primo Maggio a Fornaci di Barga, un appuntamento che ogni anno unisce una forte tradizione, partecipazione e riflessione sul mondo del lavoro.
La cerimonia di apertura si è svolta in un’atmosfera solenne ma calorosa, con le bande Filarmonica G. Luporini di Barga e Filarmonica A. Catalani di Coreglia Antelminelli a scandire l’arrivo delle autorità e l’intonazione dell’inno nazionale.
Dopo il taglio del nastro, è stato il presidente del comitato Primo Maggio, Nicola Barsotti, ad aprire ufficialmente la giornata. Ha dato il benvenuto al pubblico ricordando che, nonostante le difficoltà organizzative e il tempo ridotto a disposizione per la manifestazione, la partecipazione degli espositori è stata straordinaria. “Risplende il sole su Fornaci e tutta la Media Valle,” ha esordito. “Ce lo meritiamo. Anche quest’anno, con uno sforzo collettivo, siamo riusciti a dar vita a questa festa grazie al supporto degli espositori e dei tanti volontari che non ci hanno mai fatto mancare il loro impegno.” Barsotti ha poi annunciato con orgoglio il titolo dell’edizione 2025: “Grandi manovre a Fornaci”, riferendosi agli importanti investimenti pubblici in corso per la riqualificazione dell’ex scuola e della centrale piazza IV Novembre, che ospita tra l’altro la sede del comitato.
La sindaca di Barga, Caterina Campani, ha definito il Primo Maggio una “festa del lavoro e della democrazia”, richiamando l’articolo 1 della Costituzione. Nel suo intervento ha voluto ricordare le vittime del lavoro, sottolineando la necessità di investire nella sicurezza e nella qualità dell’occupazione. “Il lavoro è un diritto e una dignità. È fondamentale oggi rivolgere un pensiero a chi il lavoro lo ha perso, a chi lo cerca, ai giovani e alle donne che rappresentano il nostro futuro,” ha detto. Ha ribadito anche l’importanza di progetti di riqualificazione urbana come motore di sviluppo sociale e coesione.
Emozionato e riflessivo, Pietro Onesti, consigliere provinciale, ha portato il suo contributo dopo 29 anni di impegno amministrativo. Ha parlato della centralità del lavoro nella costruzione dell’identità repubblicana italiana, ricordando come l’articolo 1 non sia solo un principio giuridico, ma una visione di società. Ha citato i dati drammatici degli infortuni sul lavoro - oltre 1.100 solo nel 2024 - menzionando anche il recente caso di Paolo Lambruschi, deceduto in una cava sopra Carrara, rivolgendo un pensiero alla famiglia. “Il lavoro dovrebbe migliorare l’individuo e la società, non metterli in pericolo,” ha affermato, auspicando una cultura nuova in cui sia l’economia a servire l’uomo, e non viceversa.
Stefano Baccelli, assessore regionale, ha portato i saluti del presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, insieme a Mario Puppa e Valentina Mercanti, e ha offerto uno spunto storico: ha ricordato che la festa della liberazione fu istituita da Alcide De Gasperi proprio alla vigilia di altri due momenti cruciali per la repubblica nascente: il referendum tra monarchia e repubblica e la nascita dell’assemblea costituente.
Baccelli ha sottolineato come, nonostante un Paese distrutto dalla guerra, l’Italia seppe rialzarsi anche grazie alla forza del lavoro. “Senza risorse, senza infrastrutture, ma con l’energia dei suoi lavoratori, l’Italia riuscì a ospitare le Olimpiadi del 1960. Questo ci insegna quanto il lavoro sia stato, e debba continuare a essere, il motore della nostra rinascita". Il suo intervento ha toccato anche il tema delle disuguaglianze: il divario salariale tra uomini e donne, le difficoltà occupazionali dei giovani, e l’insostenibilità di parlare di natalità senza garantire prima lavoro dignitoso e ben retribuito. “Parlare di denatalità e poi lasciare i giovani nel precariato è una contraddizione che dobbiamo affrontare con coraggio,” ha concluso.
A chiusura della cerimonia, il comitato del Primo Maggio ha consegnato un omaggio floreale alla sindaca Campani, alla consigliera regionale Valentina Mercanti, alle due studentesse dell’Istituto alberghiero che hanno collaborato all’organizzazione e alla speaker Letizia, voce guida dell’inaugurazione.
Tra stand, espositori, musica e incontri, il Primo Maggio a Fornaci si conferma una grande festa popolare, dove memoria e attualità si intrecciano. Una manifestazione che unisce, dà voce al territorio e valorizza il lavoro come espressione di dignità, futuro e speranza. Una giornata densa di significati, arricchita da momenti di riflessione e condivisione, resa ancora più speciale dal cielo terso e dal sole splendente che sta baciando ogni istante della festa. Un’occasione perfetta per passeggiare tra le vie di Fornaci, scoprire le tante realtà presenti e lasciarsi coinvolgere dall’energia degli espositori, che con passione e impegno raccontano il meglio del nostro territorio e non solo.
Foto di Nicola Tognetti