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Scritto da elisa togneri
Castelnuovo
11 Maggio 2025

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Quest’anno il comune di Castelnuovo di Garfagnana ha dedicato molti eventi all’importante anniversario della Liberazione dal nazifascismo, tra commemorazioni e conferenze, rendendo onore ad una ricorrenza tanto rilevante per il nostro Paese.

Sabato 9 maggio si è tenuto in sala Suffredini, un altro incontro dedicato a quel periodo, in particolare alla figura dei partigiani, durante il quale è stato presentato il libro “Partigiani, non santi, ma combattenti” di Corrado Leoni. Durante la presentazione sono intervenuti Marco Bonini, Niccolò Roni, presidente del consiglio comunale di Castelnuovo e Carlo Giuntoli, presidente dell’ANPI della Valle del Serchio.

Il libro è ambientato in Lunigiana, in particolare nella frazione di Regnano, la zona famosa per il passaggio della Linea Gotica, ed è un momento cruciale per l’Italia che, oltre alla Seconda guerra mondiale, sta vivendo un vero e proprio conflitto civile. “Quando si parla di fascismo – ha dichiarato l’autore – bisogna stare attenti alla terminologia: ovvero, cos’è il fascismo? Come sosteneva il presidente Sandro Pertini, il fascismo è l’antitesi di tutte le fedi politiche, perché opprime le fedi altrui”.

Leoni nella sua opera parla del partigianato, di un popolo che desiderava la fine della guerra e aveva deciso di armarsi perché ciò avvenisse, di lottare, di sostenere e proteggere i ricercati fino alle estreme conseguenze. Ma racconta anche le difficoltà di una comunità che dal settembre del 1944 fino all’aprile 1945 ha vissuto privata di tutto poiché, in quanto ritenuta zona di partigiani, non riceveva alcuna assegnazione alimentare, dovendosi nutrire del poco che aveva.

Gianfranco Natale scrive nella prefazione: “Il dramma di questi territori sarebbe potuto piombare nell’oblio, in mezzo alle tante stragi e agli eccidi che hanno costellato il nostro Paese, e invece, grazie alla memoria storica e anche a questo romanzo, questo phatos diventa una cicatrice dolorosa che unisce istanze e valori democratici e antifascisti che ancora oggi viviamo e di cui abbiamo necessariamente bisogno”.

Il sacrificio dei partigiani non è solo una pagina di storia: è un’eredità morale che ci chiama ogni giorno alla responsabilità e al coraggio. Onorarli significa scegliere, anche oggi, la parte giusta della storia, in un momento in cui i valori democratici non devono essere dati per scontati.

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