Una giornata agli Internazionali di tennis di Roma è come essere trasportati in un’altra dimensione: di sport, ovviamente, con il gotha del tennis mondiale, ma anche umana ed organizzativa. Come tutti gli anni, da sportivo ed appassionato di tennis, mi reco a Roma di buon’ora per assistere alla giornata di incontri del Master 1000 che si svolge al Foro Italico.
Una marea di persone, decine di migliaia, si riversa dalla Stazione Termini e dalle altre vie di comunicazione in direzione della grande area sportiva di Roma, lungo il Tevere. Una marea umana sì, ma eccezionalmente ordinata e civile, famiglie, giovani, scuole tennis, gite: qua non ci sono problemi di ordine pubblico, semmai di affluenza di persone.
Il tennis in Italia sta conoscendo una “golden age” negli ultimi anni, in maniera crescente, sia dal punto di vista dei risultati e dei suoi campioni ma anche di organizzazione e logistica: il torneo di Roma ne è lo specchio fedele, con un numero di spettatori che cresce anno dopo anno, ma egualmente cresce la qualità della gestione di un tale afflusso. Così quest’anno, dopo le problematiche di gestione del 2024, la FITP ha fatto le cose in grande. L’area del torneo si è espansa, quasi raddoppiata, coinvolgendo anche lo spazio nei pressi dello stadio Olimpico e dello Stadio dei Marmi, dove è stato allestito un nuovo stadio con posti a sedere. Il suggestivo campo “Pietrangeli” è stato ingrandito con nuove tribune, aperti nuovi campi da gare e allenamenti, e grazie alla maggiore superficie sono stati distribuiti in maniera equa i vari spazi, in particolare quello gastronomico, quello commerciale e quello degli sponsor. In definitiva tantissima gente, come sempre, ma non ce ne accorgiamo perché tutto scorre senza troppa calca e si riesce a godere di ogni spazio che il Foro Italico.
Così la mia giornata scorre via, tra incontri sul Campo Centrale, incontri sul Pietrangeli o gli altri campi minori, sessioni di allenamenti sparse in tutti i campi ai quali riesco ad accedere senza grosse problematiche. Così riesco a vedere un po’ tutti i migliori tennisti presenti, dalla numero uno al mondo Sabalenka, a Carlos Alcaraz, Ruud, Medvedev, Fils, Fritz, Zverev ma soprattutto Jannik Sinner. Il campione altoatesino, che rientra alle gare ufficiali proprio qua a Roma, si sta allenamento da alcuni giorni sui campi romani, divenendo ovviamente l’attrazione principale di tutte le giornata. Entusiasmo alle stesse, sportivi assiepati ovunque per seguire gli scambi di Jannik. Ci sono anche momenti di coinvolgimento con il pubblico, ai quali Sinner non si nega mai con la naturalezza che lo contraddistingue.
Momento molto atteso per noi che proveniamo dalla Valle del Serchio è l’allenamento di Jasmine Paolini, che si tiene sul campo n° 8 attorno alle 15:30. Preso posto quasi un’ora prima per non perdere la prima fila, assistiamo ad un allenamento di doppio insieme a Sara Errani e agli allenamenti di entrambe. Mi giro un attimo e mi rendo conto di essere circondato da una folla incredibile, tutti ad ammirare la nostra Jasmine. Tantissimi bambini in trepida attesa di farsi autografare le proprie palline da tennis. Purtroppo il troppo entusiasmo non permette alcuno scambio con i fans a fine allenamento e la tennista di Bagni di Lucca è costretta a lasciare il campo da una recinzione laterale, quasi fuggendo alla calca umana. Solo due ore dopo avrebbe dovuto esordire nel torneo di doppio. Così i tifosi si “accontentano” di foto e autografi degli allenatori!
Foto di Simone Pierotti